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"C'è da giurare che siamo veri..." afferma Vincenzo Calò nella sua silloge. E questa frase può essere interpretata anche come una domanda, di natura esistenziale, che l'autore rivolge forse prima di tutto a se stesso. E d'altronde tutta la natura della poesia di Vincenzo Calò è densamente intrisa di un pensiero filosofico pregnante, un pensiero che si muove in maniera sinuosa interrogando il mondo circostante. E in effetti la struttura delle composizioni racchiuse in questo testo è caratterizzata da una ampia introduzione a ciascun componimento che offre uno spunto iniziale per entrare subito all'interno del mondo concettuale che è sintetizzato dai versi.